mercoledì 21 ottobre 2009

CARLO EMILIO GADDA


« Il dirmi che una scarica di mitra è realtà mi va bene, certo; ma io chiedo al romanzo che dietro questi due ettogrammi di piombo ci sia una tensione tragica, una consecuzione operante, un mistero, forse le ragioni o le irragioni del fatto »

(Carlo Emilio Gadda, I viaggi, la morte)
Gadda 1921.jpg

Gadda in un'immagine giovanile degli anni venti

Carlo Emilio Gadda (Milano, 14 novembre 1893Roma, 21 maggio 1973) è stato uno scrittore italiano.










Biografia

I primi anni e gli studi

Primo di tre fratelli, Carlo Emilio Gadda nacque il 14 novembre 1893 da madre ungherese, Adele Leher, in una famiglia medio-borghese a Milano, città dove compì tutti gli studi fino alla laurea. Inizialmente orientato alle facoltà umanistiche (letteratura), a seguito della morte del padre, che avvenne nel 1909 lasciando la famiglia in precarie condizioni economiche, fu costretto a seguire i consigli della madre e a iscriversi alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano rinunciando così agli studi letterari verso i quali era portato.

Volontario nella prima guerra mondiale

Da convinto interventista qual era, allo scoppio della prima guerra mondiale partecipò come volontario nella divisione degli alpini, prendendo parte ad alcune azioni sull'Adamello e sulle alture vicentine. Venne fatto prigioniero e deportato a Celle (Hannover, Germania), dove strinse amicizia con Bonaventura Tecchi e Ugo Betti. Al rientro in Italia, nel 1919, apprese della morte del fratello Enrico in guerra.

Dall'esperienza della guerra, della sconfitta e della prigionia uscirà il Giornale di guerra e di prigionia, pubblicato solamente nel 1955. Scritto come un diario e senza un preciso impianto letterario, l'opera riporta in differenti occasioni alcuni dei temi che diventeranno il fondamento delle opere maggiori di Gadda: il disordine oggettivo del reale, l'affetto dell'autore nei confronti del fratello, l'orrore della guerra, il disprezzo delle gerarchie.

Ingegnere e collaboratore a Solaria

Tornato a Milano, nel 1920 ottenne la laurea in ingegneria elettrotecnica. Come ingegnere lavorò in Sardegna, in Lombardia, in Belgio ed in Argentina. Nel 1924 decise di iscriversi alla facoltà di Filosofia e dedicarsi alla passione a lungo rimandata: la letteratura. Superò tutti gli esami, ma non discusse mai la tesi. Nel 1926 iniziò la sua collaborazione alla rivista fiorentina Solaria, esordendo nel 1927 sulle pagine di critica con il saggio dal titolo Apologia manzoniana.

continua su

http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Emilio_Gadda